Sono in tutto 200 i camion che si sono spostati al valico di Kerem Shalom dal lato egiziano del valico da frontiera di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, chiuso all'inizio del mese quando Israele ha sequestrato il lato palestinese del terminal. Lo rendono noto fonti di sicurezza egiziane e la Mezzaluna Rossa. Non è comunque ancora chiaro quanti sono i mezzi che sono riusciti a superare i controlli ed entrare a Gaza; quattro camion di carburante però hanno già attraversato il confine e si stanno dirigendo verso gli ospedali dell'enclave assediata.
Il molo provvisorio al largo di Gaza, installato circa una settimana fa dagli Stati Uniti per fornire aiuti umanitari ai civili palestinesi, è stato danneggiato per via del mare agitato. La struttura comunque rimane funzionante. Quattro imbarcazioni militari statunitensi hanno però perso il loro ancoraggi, secondo quanto reso noto dal comando statunitense nella regione. Finora il molo, secondo l'ONU, ha permesso di sbarcare 97 camion di beni destinati ai civili, tuttavia, sempre secondo le Nazioni Unite, non può sostituirsi ai rifornimenti su strada.
Gli attacchi israeliani contro l'enclave intanto non si fermano. Nella notte l'aviazione ha bombardato Rafah, nonostante la richiesta della Corte internazionale di Giustizia di cessare il fuoco. Altri attacchi sono stati segnalati anche nel centro e nel nord della Striscia. A Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, è stato preso di mira il campo profughi.
Nel frattempo, le forze armate israeliane hanno smentito che suoi soldati siano stati catturati da militanti palestinesi nel nord di Gaza. L'ala armata di Hamas in precedenza aveva rivendicato la cattura di cinque soldati dell'IDF "in un'imboscata in un tunnel".
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