L'enorme quantità di stimoli generata dalla nostra società frenetica e piena d'impegni, non permette di annoiarsi. Confidiamo di rilassarci, magari guardando ossessivamente lo smartphone, facebook, i continui sms, whatsapp e notifiche, che solo all'apparenza annullano i "tempi morti" ma è un vero peccato. Secondo medici e scienziati la noia serve; rigenera il cervello e permette di guardarci dentro; ci rende più acuti, sereni e persino produttivi. Non sempre però e così. Lo è solo quando focalizziamo l'attenzione dentro di noi, anziché cercare "distrazioni" all'esterno. Le soluzioni più innovative ai problemi sono individuate non quando ci ostiniamo caparbiamente ad analizzare la questione o il problema ma quando permettiamo alla mente di vagare liberamente senza costrizioni. La noia ci permette di visionare con facilità le questioni e, la "non attività" ad analizzarle con semplicità. Dedicando più tempo a noi stessi, a leggere, passeggiare, coltivare le passioni preferite, riusciamo a liberare la mente, il tutto ci consente di gustare un'infinità di dettagli che sovente, le incombenze giornaliere, non ci permettono di carpire. Anche provare noia sul posto di lavoro, offre la possibilità di trovare modi nuovi per svolgere le mansioni quotidiane in maniera più originale. La maggior parte di noi però considera la noia un'esperienza negativa, come una propensione a perdere tempo e magari a fare errori.
Ed è proprio la capacità di avere coscienza di noi stessi a distinguerci dalle altre specie. Una capacità che può generare ansia, in chi vi è già predisposto. E la noia per questo può diventare anticamera della depressione. Prevenire queste pericolose derive, specie nei giovani, è a dir poco doveroso. I ragazzi coltivando le proprie passioni, come lo sport e la musica, ossia con una percezione positiva dei momenti di vuoto, diventano meno propensi a cadere vittime di una noia che può assumere carattere negativo.
Corrado Cimador