Le dichiarazioni del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, sull'uso delle armi fornite all'Ucraina per colpire il territorio russo, ha aperto una discussione intensa. A Washington, il tema è al centro del dibattito, soprattutto per le pressioni a riguardo esercitate dal segretario di Stato Antony Blinken. Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, anche nella recente visita a Kiev, ha affermato che spetta all'Ucraina decidere sull'uso delle armi britanniche contro la Russia. Pure la Svezia non esclude questa possibilità, come confermato dal ministro della Difesa Pal Jonsson, sottolineando il diritto dell'Ucraina alla difesa secondo il diritto internazionale. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito la contrarietà all'uso delle armi tedesche per attacchi in Russia, sostenendo l'importanza di rispettare le regole concordate. La Germania ha fornito artiglieria a lungo raggio all'Ucraina, ma mantiene una posizione prudente. Dalla Germania emergono indiscrezioni secondo cui i paesi baltici sono pronti a inviare truppe in Ucraina se la situazione peggiorasse. Il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, ha dichiarato a Bruxelles che limitare eccessivamente l'uso delle armi rischia di perdere il controllo della situazione. Ha criticato l'Ungheria per aver bloccato diverse iniziative dell'UE, ritenendo necessario discutere del suo approccio sistematico contro la politica estera dell'UE.
Corrado Cimador