Il ministero della sanità di Gaza ha fatto sapere che il bombardamento israeliano ha preso di mira le tende degli sfollati in un'area vicina alla base della Croce Rossa, e che il bilancio dei morti continua ad aggravarsi. La località inizialmente era stata designata come "zona sicura" umanitaria da Israele, motivo per il quale migliaia di persone sono fuggite lì in seguito all'assalto alla città di Rafah. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di non aver colpito la zona. Intanto le tensioni continuano anche tra Israele e Libano. A tal proposito, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ha avvertito che il mondo non può permettersi di vedere il Libano trasformarsi in un'altra Gaza, sottolineando il reale rischio di allargamento del conflitto nel Medio Oriente. Anche il ministro degli Esteri israeliano è intervenuto, dichiarando che "il mondo libero deve sostenere incondizionatamente Israele nella sua guerra contro l'asse del male guidato dall'Iran e dall'Islam estremista. Il male deve essere sconfitto, come la storia ha dimostrato in passato". Ad essersi schierati con Israele sembrano essere gli Stati Uniti, dopo che la Cnn, citando un alto funzionario statunitense, ha reso noto che l'amministrazione Biden avrebbe rassicurato una delegazione israeliana in visita a Washington. Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario di Stato Antony Blinken e il coordinatore per gli affari del Medio Oriente della Casa Bianca Brett McGurk avrebbero offerto a Israele assistenza in materia di sicurezza di cui avrebbe bisogno nel caso in cui scoppiasse un conflitto con il Libano. Gli Stati Uniti però, ha precisato la fonte anonima, non schiereranno le proprie truppe sul terreno.
B.Ž.