Il capo dello Stato Usa, Donald Trump, ha co-firmato alla Casa Bianca gli "Accordi di Abramo" per la normalizzazione dei rapporti tra Israele da una parte ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein dall'altra. I documenti firmati sono stati scritti tre lingue: inglese, ebraico ed arabo.
"Un giorno storico per la pace, nasce un nuovo Medio Oriente con un accordo che nessuno pensava fosse possibile e che a breve verrà firmato da altri cinque o sei Paesi arabi", ha affermato Trump. A fare eco al presidente statunitense anche il premier israeliano, Benjamin Netanyahu: "Una nuova alba di pace, superiamo le divisioni e ascoltiamo il battito della storia", ha dichiarato dopo aver siglato l’accordo con i ministri degli Esteri degli altri due Paesi.
Pronta la reazione del presidente palestinese, Mahmud Abbas: "Non ci sarà pace, sicurezza o stabilità nella regione senza la fine dell'occupazione e il raggiungimento dei pieni diritti per il popolo palestinese, come stabilito dalle legittime risoluzioni internazionali", quindi finché alla Palestina non verrà riconosciuto "il diritto ad uno Stato indipendente".
Il movimento islamico Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha condannato Emirati Arabi Uniti e Bahrein per aver firmato gli "Accordi di Abramo". Secondo il portavoce di Hamas infatti "non valgono la carta su sui sono scritti. Il nostro popolo - ha aggiunto - insiste nel continuare la sua lotta fino a quando non ritornerà in possesso di tutti i suoi diritti".
E. P.