La comunità rom in Slovenia conta circa 12 mila persone che vivono prevalentemente nelle regioni dell'Oltremura, Bassa Carniola e Carniola Bianca nel sud est del paese. Nonostante l'impegno profuso anche a livello europeo restano irrisolte molte questioni che riguardano in particolare la scolarizzazione dei bambini rom, l'alta percentuale di disoccupati, circa l'80%, la legalizzazione dei campi rom, l'accesso all'acqua potabile e alla corrente elettrica. L'Unione dei rom della Slovenia, che da 25 anni si batte per i diritti dei propri appartenenti, lamenta la mancanza di progetti per l'inclusione sociale, iniziative a favore dei giovani e delle donne, di essere stati dimenticati anche durante l'emergenza sanitaria dovuta al covid. A chiedere una quanto più celere soluzione della problematica rom sono stati tra gli altri il difensore civico Peter Svetina e il presidente della repubblica Borut Pahor che ha invitato al rispetto della diversità nella ricorrenza della giornata mondiale. Viviamo tutti in uno stesso stato, ha detto, dobbiamo essere solidali tra di noi, responsabili e rispettare la diversità.
Quest'anno ricorrono 50 anni dal primo congresso rom che celebra la giornata internazionale. Santino Spinelli docente di lingua e cultura romanì, ambasciatore rom nel mondo, ricorda che "l'8 aprile 1971 fu inaugurato il primo congresso mondiale dei rom, dove per la prima voltam dopo tanti secoli, i rom di tutto il mondo, le associazioni e le organizzazioni all'epoca esistenti in tutto il mondo, si sono riuniti per costituire questo organismo che è appunto la Roman Union Internazionale. Ha avuto poi il riconoscimento dall'ONU, con poteri di consultazione presso altre istituzioni e si è dotato di una bandiera nel 1979, la bandiera romanì azzurra e verde, a bande orizzontali, con la ruota del carro. L'azzurro del cielo, il verde la terra e la ruota del carro è invece il simbolo del viaggio della famiglia della libertà del popolo rom, libero in quanto ha saputo conservare un'identità, una cultura, un'arte, una musica, una lingua che rappresentano un patrimonio per l'intera umanità. E tutto questo nonostante le persecuzioni, nonostante le incomprensioni che purtroppo ancora oggi questo popopolo vive, e ancora oggi non ha una vera protezione politica in Europa, che deve districarsi in mezzo ai tanti tentativi di speculazione politica da parte di certi partiti, di certi speculatori, sciacalli li chiamo io, politici che per racattare voti danno addosso ai rom in ogni modo." (ld)