L'ONU ha confermato l'impegno a favore della soluzione che prevede l'istituzione di due Stati entro i confini tracciati prima della guerra dei 6 giorni del 1967, quando Israele occupò la Cisgiordania e la striscia di Gaza. L'Alto rappresentante UE, Josep Borrell, ha affermato che la proposta di Trump verrà esaminata, la soluzione a due Stati però dovrà essere raggiunta con i negoziati. Dovrà infatti includere i requisiti legittimi sia da parte di Israele che della Palestina.
Simile anche la reazione di diversi Paesi europei: la Germania ha sottolineato che soltanto una soluzione a due Stati, su base di trattative, potrà portare alla pace duratura tra Palestina e Israele. Anche la Francia "saluta la soluzione di Donald Trump e ha intenzione di esaminare nel dettaglio il suo Piano di Pace". La soluzione a due Stati dovrà però tenere conto del diritto internazionale e di parametri concordati a livello internazionale. La Gran Bretagna ritiene che la proposta del capo della Casa Bianca sia seria e potrebbe portare a compiere grandi passi avanti.
Pure secondo il Ministero degli Esteri sloveno, la pace duratura e la stabilità in Medioriente potranno essere possibili solo grazie ad un accordo diretto tra Israele e Palestina. Per la pace sono infatti necessari negoziati diretti, equi e completi tra le due parti. Il Ministero degli Esteri ha poi invitato tutte le parti coinvolte alla moderazione, ad evitare azioni unilaterali (ovvero soluzioni forzate) e all'istituzione di un quadro politico costruttivo.
E. P.