La comunità Marubo ha vissuto per secoli in isolamento nella foresta Amazzonica ma negli ultimi mesi il web, arrivato grazie a Starlink, ha offerto molti vantaggi in termini di comunicazione.
Come ha dichiarato Tsainama Marubo a due cronisti del New York Times: "Da questi schermi si apriva un mondo a noi sconosciuto. Come le chat con i propri cari lontani e la possibilità di chiedere aiuto in caso di emergenza. Ma le cose ora sono peggiorate". La donna ha spiegato che ben presto la popolazione ha iniziato a dipendere dai telefonini: "Sono diventati pigri. Non parlano, non lavorano, non si muovono. Sono come imbambolati. Scorrono le immagini, leggono con il traduttore, navigano ore e ore immersi in un coma che spaventa".
Internet ha stravolto le abitudini quotidiane della tribù composta da circa 2mila indigeni. "È stato uno shock" ha detto l'anziana. La “rivoluzione” digitale è stata velocissima e non ha dato il tempo di metabolizzare il cambiamento e imparare a usare i nuovi mezzi. Inoltre, "i giovani stanno imparando i modi dei bianchi", ha sottolineato Tsainama.
Il web ha permesso ai Marubo di conoscere il mondo, connettersi con l'esterno ma, per contro, ha introdotto la popolazione a chat di gruppo piene di pettegolezzi, videogiochi violenti, truffe online, disinformazione, pornografia e a tutti i pericoli del digitale.
"Internet per noi è stato come un terremoto. Non abbiamo avuto il tempo di capire, studiare, imparare a usarlo", ha affermato la donna, ammettendo però che non si può più tornare indietro perché altrimenti i membri della tribù farebbero una rivolta.
Davide Fifaco