Il Kosovo andrà alle ennesime elezioni anticipate dopo una sentenza della Corte costituzionale, che ha dichiarato decaduto l'attuale governo. Una decisione che conferma il clima di forte confusione politica nel paese. L'attuale governo kosovaro è illegittimo, ed entro quaranta giorni il paese deve andare a nuove elezioni anticipate. Con questa decisione, resa pubblica lunedì scorso, la Corte costituzionale di Priština ha messo fine al travagliato esecutivo di Avdullah Hoti, in carica dallo scorso giugno. L'attuale governo era nato col voltafaccia della Lega democratica del Kosovo, partito del premier, che aveva abbandonato l'alleanza col movimento Vetëvendosje per creare una nuova maggioranza, più incline ad approvare un accordo con la Serbia, fortemente sponsorizzato dall'amministrazione Trump e firmato poi a Washington a settembre. La fiducia al governo Hoti, dopo roventi polemiche, era infine passata in parlamento per un solo voto. Dopo un ricorso di Vetëvendosje, però, la Corte ha stabilito che uno dei parlamentari ad appoggiare la nuova maggioranza, Etem Arifi, non aveva diritto al voto, essendo stato condannato in via definitiva per truffa a quindici mesi di reclusione. Con la caduta del governo la situazione politica in Kosovo si fa ancora più ingarbugliata, dopo che a inizio novembre il presidente Hashim Thaçi ha rassegnato le proprie dimissioni, dopo essere stato accusato di crimini di guerra dalla Corte Speciale sui crimini dell'UÇK. La parola viene quindi data ancora una volta agli elettori, che si erano recati alle urne appena diciotto mesi fa. Allora la vittoria era andata a Vetëvendosje, che aveva promesso lotta alla corruzione e riforme. Oggi, dopo le complesse e controverse manovre politiche degli ultimi mesi, è però davvero difficile fare qualsiasi previsione su strategie e parole d'ordine della prossima campagna elettorale.
Francesco Martino