È iniziato l'attacco della Turchia contro le forze curde nella Siria nord-orientale. Lo ha annunciato in un tweet il capo dello Stato turco, Erdogan. Diverse esplosioni sono avvenute nelle località siriane presso il confine con la Turchia, i caccia turchi hanno colpito fino a 30 chilometri dentro il territorio siriano ed hanno lanciato raid anche sulle aree civili. Secondo il comando delle operazioni delle forze curdo-siriane ci sarebbero delle vittime. Almeno 6 colpi di mortaio sono stati sparati dalla Siria verso il confine turco, senza provocare feriti.
Fonti militari di Ankara affermano che le forze di terra dell'esercito turco entreranno nel nordest della Siria solo dopo l'eliminazione dei "fattori di rischio" rappresentati dalle postazioni armate delle milizie curde.
I civili hanno intanto già iniziato a fuggire dalle zone di guerra, al momento però non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni sul terreno.
Numerosi i messaggi alla Turchia, giunti dalla comunità internazionale. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha invitato la Turchia a fermare l'offensiva: l'Unione europea non aiuterà a finanziare la cosiddetta "area di sicurezza", che Ankara vorrebbe costruire al confine con la Siria, ha spiegato, minacciando la Turchia di fermare gli aiuti finanziari per l'accoglienza dei migranti dalla Siria.
Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha affermato che l'offensiva turca "rischia di destabilizzare la regione e provocare una rinascita" del gruppo estremista Stato islamico, esortando Ankara "a difendere i propri interessi di sicurezza in modo pacifico".
Secondo il premier italiano, Giuseppe Conte, "la Turchia ha assunto una iniziativa unilaterale" molto preoccupante soprattutto perché "possano essere messe in atto iniziative che possano portare ulteriori sofferenze alla comunità locale".
Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ha chiesto "alla Turchia di interrompere immediatamente ogni azione militare. C'è una popolazione che ha già sofferto duramente. Non dobbiamo metterla in condizioni di avere altre sofferenze", ha aggiunto.
La Nato ha invitato la Turchia alla moderazione. Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha annunciato un incontro nei prossimi giorni con il presidente turco a Istanbul.
Intanto il Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite terrà domani una riunione di emergenza per discutere la situazione.
E. P.