Maja Novak
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Ha attraversato le vie principali di Trieste il corteo del Primo Maggio, partendo come sempre dal rione di San Giacomo per arrivare in Piazza Unità, bloccando quindi tutta la città. Tra slogan di protesta contro le condizioni dei lavoratori precari e canzoni festose, il serpentone umano si è progressivamente allungato raccogliendo partecipanti lungo il percorso. Davanti al palazzo della Regione in Piazza Oberdan la protesta più evidente, con l'accensione di fumogeni rossi e le dure critiche alle politiche sul lavoro promosse dalla Regione ed il biasimo alla recente campagna elettorale del nuovo Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, accusato di non aver mai parlato di lavoro ma solo di incentivi verso le aziende. Poco più avanti ancora grida di protesta da parte dell'Unione dei Sindacati di Base verso la CISL, incolpata di non fare nulla per tutelare i lavoratori, privilegiando invece le aziende.I manifestanti si sono poi divisi in due gruppi: CGIL,CISL e UIL si sono riunite in Piazza Unità, dove si è svolto il comizio chiuso da Roberto Ghiselli, membro della segreteria nazionale della CGIL.Le altre sigle sindacali si sono invece raccolte in Piazza Goldoni, dove il discorso conclusivo è stato esposto da Sasha Colautti, il sindacalista salito agli onori della cronaca per una recente disputa con la Wartsila. Una terza manifestazione si è invece tenuta in Piazza Sant'Antonio: "il Primo Maggio tricolore", organizzata dall'Associazione Trieste Pro Patria, con l'obiettivo di promuovere un evento alternativo, contrapposto a chi manifesta con le bandiere jugoslave, apparse numerose alcuni anni fa, ma meno presenti in questa occasione. Vessilli che sicuramente innescheranno polemiche nei prossimi giorni a Trieste, distogliendo, come al solito, l'attenzione da una festa dedicata al lavoro.
Maja Novak
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