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“Dio non smette di benedire ciascuno dei suoi figli pellegrinanti in questo mondo, ma non benedice né può benedire il peccato”.
Parte da questi principio il parere della Congregazione per la dottrina della fede, l'organismo della Curia romana incaricato di promuovere e tutelare la dottrina della Chiesa cattolica, che ha escluso che sia possibile impartire la benedizione a unioni composte da persone dello stesso sesso.
La posizione è giunta come una doccia fredda su chi sperava in una continuazione del percorso di apertura della Chiesa sul tema dell’omosessualità. Lo stesso Papa Francesco aveva pronunciato la frase “ci sono io per giudicare?”, poi, qualche mese fa, aveva auspicato una legge sulle unioni civili, affermando che “le persone omosessuali hanno il diritto di stare in una famiglia”.
La Chiesa però non sembra disposta ad andare oltre: nel parere della Congregazione per la dottrina della fede, si esclude che i sacerdoti possano unire in matrimonio o benedire coppie di persone dello stesso sesso, nonostante si stiano diffondendo in ambito ecclesiale “progetti e proposte”. “Non è lecito – dice la chiesa - impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implichino una prassi sessuale fuori dal matrimonio” inteso come unione indissolubile di un uomo e una donna con la possibilità della trasmissione della vita. La Chiesa non esclude però che possano venir impartite benedizioni a singole persone gay che vogliano vivere secondo le regole della chiesa.
Lo stesso Papa Francesco, ha fatto sapere la sala stampa vaticana, “ha dato il suo assenso” alla pubblicazione, ma la delusione nella comunità LGBT è stata grande e non sono mancate le prese di posizione di decine di associazioni per i diritti Lgbt e di celebrità del mondo dello spettacolo, a partire da Elton John, sposato col regista e produttore David Furnish e con due figli, che ha accusato d’ipocrisia il Vaticano, che aveva investito sul film che narra la sua vita.
Anche il Marianne Duddy-Burke direttrice esecutiva di DignityUSA, associazione che si occupa dei diritti dei cattolici della comunità LGBT, ha definito “semplicemente tragico” il fatto che “la nostra chiesa ai suoi più alti livelli non possa riconoscere la grazia nelle unioni di persone che stanno assieme da decine di anni, ed estendere qualsiasi tipo di benedizione a queste coppie”.
Alessandro Martegani