L'Africa sub-sahariana è cronicamente affamata, la situazione più grave si registra nella Repubblica Democratica del Congo dove 15 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza per sopravvivere, e altrettante sono malnutrite e affamate, fra queste il 40 per cento sono bambini che non frequentano la scuola e sono costretti a lavorare nelle miniere per sopravvivere.
A lanciare l'allarme è l'ONG norvegese per i rifugiati. Molte persone per poter acquistare il cibo, si affiliano a bande armate o si prostituiscono. In ogni città o villaggio in cui operiamo, stiamo assistendo ad uno sbalorditivo livello di fame e malnutrizione". A seguito dell'escalation di violenza nella parte orientale del paese, dove varie milizie si fronteggiano per il controllo delle risorse naturali, gli agricoltori non hanno il coraggio di lavorare nei campi e la produzione di cereali come il mais, manioca e riso, è scesa rispetto alla scorsa stagione del 39 per cento. A causa dei conflitti in corso nelle province nord-orientali di Kivu e Ituri negli ultimi otto mesi oltre 750 mila persone hanno abbandonato le proprie case. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, UNHCR, ha denunciato la possibilità di una grave crisi umanitaria nel paese, dopo che la vicina Angola, due settimane or sono, ha espulso circa 200 mila migranti che lavoravano nelle miniere nel nord-est del Paese e che ora si trovano nella turbolenta zona di Kasai. L'UNHCR ha esortato i governi di entrambi i paesi a cooperare per garantire il ritorno sicuro e ordinato dei rifugiati.