Il leader dell'opposizione russa, Alexey Navalny, è stato arrestato all'aeroporto internazionale di Mosca, non appena è ritornato in Russia dopo diversi mesi di esilio in Germania. Secondo quanto confermato dal Servizio carcerario federale russo, Navalny è stato arrestato al controllo passaporti. È accusato di "molteplici violazioni" della pena detentiva con sospensione condizionale per frode nel 2014, rimanendo all'estero dopo l'avvelenamento avvenuto ad agosto con l'agente nervino Novichok. Resterà in custodia in attesa di una decisione del tribunale. Rischia tre anni e mezzo di carcere.
L'arresto di Navalny era atteso, già prima del suo rientro nel Paese le autorità di Mosca avevano fatto sapere che sarà fermato non appena metterà piede in Russia. Poco prima dell'arresto l'oppositore russo ha detto ai suoi sostenitori di sapere di avere ragione e di non avere paura, aggiungendo inoltre che tutti i casi giudiziari nei suoi confronti sono fittizi.
Navalny è stato arrestato all'aeroporto di Sheremetyevo. Dapprima il suo aereo sarebbe dovuto atterrare allo scalo moscovita di Vnukovo, dove era atteso da numerosi sostenitori ma anche da rafforzati servizi di sicurezza. Navalny ha fatto un appello ai sostenitori di aspettarlo all'aeroporto, nonostante la Procura di Stato di Mosca abbia messo in guardia sulle conseguenze di incontri non autorizzati. Numerose persone sono state arrestate, tra cui diversi suoi collaboratori. L'agenzia di stampa Reuters intanto riporta che sua moglie, una portavoce ed un legale sono stati autorizzati a entrare nel Paese.
Numerosi gli appelli per un suo rilascio: il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha affermato che "l'arresto di Navalny è inaccettabile". Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del neoconfermato presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che Navalny dovrebbe essere rilasciato immediatamente e che "gli autori del terribile attacco alla sua vita dovrebbero essere assicurati alla giustizia". Appelli arrivano anche da diversi paesi dell'Unione europea, tra cui la Slovenia: il Ministero degli Esteri ha dichiarato che "il buon funzionamento della politica di opposizione è la base di un mondo democratico libero".
E. P.