Navalny rimarrà in stato di fermo fino a quando la condanna non sarà effettiva. Lo ha riferito la giudice Natalya Repnikova, precisando che il tribunale di Mosca si è pronunciato a favore della proposta del Servizio penitenziario federale di modificare la sospensione della pena del 2014 per appropriazione indebita. Navalny è quindi stato condannato a tre anni e mezzo di prigione, contando anche il tempo già trascorso ai domiciliari - secondo i suoi collaboratori - dovrà rimanere in carcere per circa due anni e mezzo.
Nel corso dell'udienza Navalny ha sottolineato che l'obiettivo principale del processo è quello di spaventare gli oppositori del presidente, Vladimir Putin. "Mettono una persona in carcere per spaventare diversi milioni di oppositori", ha affermato. Ha inoltre chiesto di essere rilasciato immediatamente, così pure tutti gli altri detenuti politici. Il leader dell'opposizione russa ha nuovamente accusato il capo dello Stato di aver ordinato il suo avvelenamento l'estate scorsa con l'agente nervino Novichok. I suoi collaboratori intanto hanno invitato a nuove proteste nel centro della capitale.
Diversi paesi hanno chiesto il suo immediato rilascio, tra cui la Slovenia, che si dice sconvolta dal verdetto contro Navalny. "Chiediamo il suo rilascio immediato e incondizionato", ha twittato il Ministero degli Esteri. Appelli simili arrivano anche da Unione europea, Stati Uniti, Germania, Francia e Gran Bretagna.
E. P.