Dopo il crollo della lira, le fluttuazioni del tasso di cambio sono i "missili" di una guerra economica contro la Turchia, ha detto il presidente turco, Erdoğan, una guerra che è determinato a vincere. Secondo le sue parole Ankara si sta preparando a condurre il commercio tramite le monete internazionali con pesi quali Cina, Russia e Ucraina. Già prima ha anche nuovamente chiesto ai cittadini di vendere i propri dollari ed euro per sostenere la valuta nazionale che ha perso un terzo del suo valore.
Parlando degli Stati Uniti, il presidente turco ha affermato che Washington ha voltato le spalle ad Ankara, suo alleato nella Nato, e tutto per un prete. Si riferiva alla detenzione in Turchia del pastore americano Andrew Brunson, arrestato nel 2016 per accuse di terrorismo. L'episodio ha creato un'escalation di tensione tra i due Paesi. È sbagliato pretendere di mettere la Turchia in ginocchio attraverso le minacce sul pastore. Lo dico di nuovo a quelli in America. È colpa vostra, colpa vostra. State scambiando un vostro partner strategico nella Nato per un prete", ha dichiarato ancora Erdoğan.