"Provvedimenti immediati per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e lavorare assieme, in modo da lanciare un messaggio forte affinchè si arrivi a raggiungere l'obiettivo di emissioni zero entro il 2050 dei gas ad effetto serra". Cosi il presidente Pahor nel suo intervento all'ONU, evidenziando che si tratta di sforzi e obiettivi che vanno equamente distribuiti tra le attuali e le future generazioni. In altre parole tutti i paesi dovranno affrontare queste sfide in maniera più ambiziosa, decisa e coraggiosa. Pahor ha ricordato come esempio il 15 marzo, con lo sciopero mondiale degli studenti, che ha visto i giovani riuniti in una protesta globale contro i sistemi di governo che stanno rovinando il clima e intossicando la natura. Una protesta che ha coinvolto anche la Slovenia, con l'adesione di diverse città all'iniziativa, tra cui Lubiana e Capodistria. Una protesta che sta a significare come i giovani, cosi Pahor, capiscano molto bene l'inportanza dell'accordo di Parigi sul clima e le altre intese internazionali in materia. Ai governi, ai leader mondiali, alle grandi industrie chiedono di dare retta ai verdetti degli esperti i quali avvertono da tempo che lo spazio per trovare una soluzione ai cambiamenti climatici è sempre più stretto. La conferenza di New York rientra nei preparativi per il vertice mondiale sul clima, in programma il prossimo settembre. Tra gli impegni di Pahor, anche l'incontro con il segretario generale dell'ONU, Guterres e l'inaugurazione di una mostra fotografica sul Fondo internazionale per lo sminamento e l'assistenza alle vittime delle mine, Fondo gestito dalla Slovenia.
Delio Dessardo