"La gente in Medio Oriente, soprattutto i giovani, sono pronti per un futuro migliore. Quello di oggi è un grande passo verso la pace", ha detto il capo dello Stato Usa, Donald Trump, annunciando il Piano per il Medioriente. "È giunto il momento per una svolta storica", ha aggiunto. I palestinesi – secondo il capo della Casa Bianca - dovrebbero però prendere provvedimenti per diventare una nazione autonoma, nel tentativo di raggiungere una svolta di pace dopo decenni di conflitti con Israele.
Il Piano di Pace in Medioriente - "il più dettagliato" mai presentato finora - comprende circa 80 pagine, di cui 50 descrivono il piano politico e 30 il piano di risanamento economico, annunciato lo scorso luglio, pari a 50 miliardi di dollari di investimenti a favore dei palestinesi. Lo ha detto Trump durante una conferenza stampa congiunta con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, precisando che - secondo il primo ministro - il Piano di Pace Usa è una base per negoziati diretti. Gerusalemme resterebbe comunque "la capitale indivisa di Israele", ha detto ancora Trump. "Ci sono molti stati pronti ad investire", ha assicurato, sottolineando poi che "questa potrebbe essere l'ultima opportunità per arrivare a una pace in Medioriente".
Il presidente statunitense ha inoltre annunciato che, in caso le due parti raggiungano un'intesa, gli Usa apriranno un'ambasciata a Gerusalemme Est.
Alti funzionari dell'amministrazione statunitense hanno dichiarato che, secondo il Piano di Pace, gli Stati Uniti riconosceranno gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Trump ha anche inviato una lettera al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, evocando un tempo di 4 anni per negoziare. Nel contempo Israele dovrebbe accettare il blocco sulle nuove attività di insediamento.
E. P.