L'impegno americano è ora fuori dal perimetro dell'accordo sul nucleare, firmato nel 2015, ha spiegato Mike Pompeo, promettendo che Washington "farà una pressione senza precedenti sull'Iran". Il Segretario di Stato Usa ha inoltre minacciato Teheran: "Nel momento in cui queste sanzioni verranno poste in essere, l'Iran dovrà combattere per la sopravvivenza della sua economia". "Insomma - ha detto - vi ridurremo alla fame".
Washington chiede quindi all'Iran di abbandonare il programma nucleare, secondo le parole di Pompeo Teheran si merita "più di questo", inteso come l'attuale regime. Gli iraniani "possono scegliere di tornare indietro, oppure iniziare ad arricchire l'uranio, noi siamo completamente preparati a rispondere in entrambi i casi", ha dichiarato ancora Pompeo.
Ora gli Stati Uniti non cercano più tanto l'appoggio dell'Europa, auspicando comunque un sostegno nel nuovo percorso da seguire. Rimane però una decisione dell'Ue che già conosce la posizione degli States. Pompeo è al corrente del lavoro di Francia, Gran Bretagna e Germania per preservare l'accordo sul nucleare, offre però loro una nuova intesa, che sia supportata da tutti gli alleati degli Stati Uniti, non solo dall'Europa.
Il Segretario di Stato americano comprende come la decisione del presidente Trump "porrà difficoltà finanziarie ed economiche" per gli amici degli Usa, ma insiste: Washington è determinata a mantenere la linea dura su eventuali violazioni delle sanzioni.
Pronta la reazione di Teheran: secondo un anonimo funzionario "è chiaro che gli Stati Uniti puntano a un cambio di regime in Iran".