Sono ripresi questa mattina i negoziati indiretti tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi e l'accesso nell'enclave palestinese di un numero di camion di aiuti umanitari adeguato alla drammaticità della carestia in corso. L'obiettivo di una tregua però sembra sempre più difficile e lontano. Hamas ha "condannato fermamente" la decisione dell'amministrazione Biden di dare il via libera al trasferimento di migliaia di bombe e aerei da combattimento all'esercito israeliano, come riportato due giorni fa dal Washington Post. "E' la conferma della piena collaborazione" degli Stati Uniti "nella brutale guerra di sterminio" in corso nella Striscia di Gaza, si legge in un comunicato del movimento islamista al potere nell'enclave palestinese.
Mentre in Egitto si discute, Tel Aviv non ferma i bombardamenti: un nuovo raid contro persone in attesi di aiuti umanitari ha causato almeno 17 morti e 30 feriti. Hamas aggiunge che gli Usa stanno insistendo sull'aumento degli aiuti umanitari e sulla protezione dei civili nella Striscia di Gaza solo per "coprire i crimini in corso" da parte di Israele. Secondo fonti palestinesi l'esercito israeliano ha ucciso più di 400 civili e danneggiato 1050 abitazioni durante 13 giorni d'assedio all'ospedale Shifa, nella città di Gaza.
La preoccipazione principale è per le "terribili conseguenze della situazione umanitaria, della carestia e del collasso del sistema sanitario nella Striscia".
Valerio Fabbri