I sei soldati sloveni presenti nella base di Erbil, nel nord dell'Iraq, sono stati evacuati dopo l'attacco missilistico di stanotte ad opera dell'Iran. Lo ha deciso il Ministero della Difesa. L'operazione è stata effettuata assieme al contingente della Germania, che ha il comando della base, dove si trovano istruttori NATO, incaricati di addestrare le forze irachene nella lotta all'Isil. Il Ministero ha informato della decisione il presidente Borut Pahor, comandante supremo delle forze armate slovene. Stanotte Pahor ha parlato in videoconferenza con i militari sloveni, assieme al Ministro della Difesa, Karl Erjavec e al Capo di Stato Maggiore, Alenka Ermenc. Erjavec ha informato della decisione anche il premier Marjan Šarec. Durante l'attacco missilistico i soldati sloveni, come gli altri effettivi presenti nella base di Erbil, hanno trovato riparo nei bunker. Non è la prima volta che effettivi dell'esercito sloveno si trovano coinvolti in situazioni di pericolo durante missioni internazionali in ambito ONU o NATO, finora tutte senza gravi conseguenze, concretamente in Afganistan e Libano. Intanto la NATO, lo ricordiamo, ha sospeso tutte le operazioni di addestramento in Iraq. La missione dell'Alleanza Atlantica nel Paese conta circa 500 soldati ed era occupata, su richiesta del governo di Baghdad, soprattutto ad addestrare le forze armate locali per impedire il ritorno dell'Isil. La Germania aveva già deciso il parziale ritiro del proprio contingente, per trasferirlo in Giordania e in Kuwait. Analoga decisione è stata presa dalla Croazia che ha trasferito i suoi 14 militari in Kuwait. Anche la Spagna ha comunicato il ritiro della "maggior parte" delle truppe dispiegate in Iraq, in seguito alla "scelta della Nato di sospendere momentaneamente l'attività nel Paese". La missione di addestramento dell'Alleanza Atlantica è iniziata nell'ottobre del 2018.
Delio Dessardo