Foto: Pixabay
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Il solstizio d’estate è arrivato in anticipo rispetto al solito, un giorno prima e in un orario insolito a differenza degli ultimi decenni. L’ultima volta che tale fenomeno è stato celebrato così presto, sia dal punto di vista di data che di orario, risale al 1796. Questo momento rappresenta l’inizio dell’estate astronomica nell’emisfero boreale e dell’inverno astronomico nell’emisfero australe, e si verifica quando il Sole raggiunge il punto di massima declinazione, ovvero, quando la Terra è maggiormente inclinata verso la nostra stella. Così nell’emisfero nord il Sole raggiunge la sua massima altezza nel cielo e il giorno ha la sua durata massima, in questo caso di oltre 15 ore. Di anno in anno il solstizio ritarda di quasi 6 ore rispetto a quello precedente, per poi riallinearsi forzosamente ogni quattro anni, come avvenuto nel 2024, in corrispondenza dei bisestili, i quali sono stati introdotti per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario. Per questo motivo il fenomeno può variare tra il 20 e il 21 giugno. L’anno prossimo, per esempio, l’aggiunta delle sei ore di ritardo, farà slittare il fenomeno nuovamente al 21 giugno.

B.Ž.