Belli da vedere, ma potenzialmente pericolosi. La ormai dilagante moda dei tatuaggi, amati dalle giovani generazioni e un po’ meno dagli over 50, rischia di subire una battuta d’arresto dopo lo studio pubblicato su Applied and Environmental Microbiology, una rivista dell'American Society for Microbiology, che avrebbe individuato batteri anaerobici e aerobici, vale a dire in grado di vivere rispettivamente in assenza e presenza di ossigeno, negli inchiostri commerciali per tatuaggi e trucco permanente, che potrebbero diventare veicolo d’infezione.
Per rilevare i batteri, i ricercatori hanno mescolato una soluzione d’inchiostro per tatuaggi con mezzi di coltura in incubatori, con assenza e presenza di ossigeno. La prova è stata ripetuta con 75 tipi d’inchiostro per tatuaggi di 14 produttori diversi e circa il 35 per cento degli inchiostri per tatuaggi o per trucco permanente venduti negli Stati Uniti sono risultati contaminati da batteri: non c’era alcuna corrispondenza fra l'etichetta di un prodotto che dichiara la sterilità e l'effettiva assenza di contaminazione batterica.
“I risultati – ha detto Seong-Jae Kim, microbiologo fra gli autori della ricerca - rivelano che gli inchiostri per tatuaggi non aperti e sigillati, possono ospitare batteri anaerobici, noti per prosperare in ambienti a bassa ossigenazione come lo strato dermico della pelle, insieme a batteri aerobici".
"La crescente popolarità del tatuaggio negli ultimi anni ha coinciso con un aumento delle complicazioni e delle reazioni avverse", ha osservato Kim, aggiungendo che le infezioni microbiche costituiscono solo un aspetto di queste complicazioni, che potrebbero dare luogo a reazioni infiammatorie e ipersensibilità allergica, oltre che a risposte tossiche.
Alessandro Martegani