Rispetto al primo vertice, che ha avuto luogo a Singapore lo scorso giugno, Donald Trump e Kim Jong-un ad Hanoi avranno più tempo a disposizione da dedicare alla questione "denuclearizzazione", e soprattutto per creare un migliore rapporto personale.
Secondo gli esperti però Kim non sarebbe ancora davvero pronto a rinunciare all'arsenale nucleare ed ai missili che suo padre e suo nonno hanno fatto costruire come "polizza di assicurazione sulla sopravvivenza", sia del regime che dei cittadini nordcoreani. Il capo di Stato Usa però sembra non avere fretta: chiede un congelamento stabile dei test, un elenco degli impianti in Corea del Nord ed una riduzione dell'arsenale - tutti obiettivi raggiungibili, che saranno al centro dell'attenzione durante la due giorni di Hanoi. Lo scopo dell'incontro - per Kim Jong-un - sono invece delle garanzie per se' stesso ed il suo regime, nonché il ritiro delle sanzioni economiche, ma Trump sta ancora aspettando passi concreti nella denuclearizzazione. Nel contempo, potrebbe comunque concedere agli alleati sudcoreani di fornire aiuti economici al Nord.
Il vertice potrebbe riscuotere grande successo soprattutto perché ad Hanoi - si presume - potrebbe essere dichiarata ufficialmente la "fine della guerra di Corea", in stallo già dal 1953. Se Trump è Kim decidessero di fare questo grande passo, scriverebbero una pagina di storia. Forte la tentazione per il presidente americano, che sogna il Premio Nobel per la Pace.
E. P.