La direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, ha evidenziato il rischio di utilizzare l'IA per falsificare o banalizzare la Shoah. I modelli di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, in grado di produrre testi, immagini, suoni e video realistici, potrebbero essere utilizzati per creare notizie false sulla Seconda Guerra Mondiale, alimentando una narrativa falsa o perlomeno distorta.
L'Unesco avverte che la semplicità con cui queste nuove tecnologie possono generare contenuti realistici, combinati con l'ampia diffusione in rete, possono creare terreno fertile per la proliferazione di notizie false sulla tragedia della Shoah.
Questa possibilità rischia di portare gravissime conseguenze, come un incremento dell'antisemitismo e lo sminuimento delle atrocità commesse durante il secondo conflitto mondiale.
Per contrastare questa minaccia, l'Unesco sollecita un'azione urgente e coordinata da parte di più parti. Per prima cosa le piattaforme social e i motori di ricerca devono impegnarsi a identificare e rimuovere prontamente i contenuti che diffondono disinformazione sulla Shoah.
È poi essenziale rafforzare l'educazione scolastica sulla Shoah, promuovendo una conoscenza critica basata su fatti concreti per contrastare le narrazioni distorte. Anche i governi vanno coinvolti e dovrebbero supportare iniziative di ricerca e contrasto alla disinformazione online, promuovendo la collaborazione tra i diversi attori coinvolti. Infine, i media hanno il compito di diffondere informazioni accurate e verificate sulla Shoah, contrastando le fake news e promuovendo un discorso pubblico basato sul rispetto e sulla verità storica. Diventa quindi fondamentale un impegno congiunto di tutte queste realtà. in modo da prevenire i rischi di un uso irresponsabile dell'Intelligenza artificiale e per salvaguardare la memoria di quanto accaduto nella Seconda Guerra Mondiale e tramandarlo alle generazioni future.
Davide Fifaco