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Unanimi le condanne dall'Occidente per il bombardamento russo di un ospedale a Mariupol nel sud-est dell'Ucraina, dove per l'ennesima volta è stata violata una tregua umanitaria. Ci sono fievoli speranze per un riavvio dei negoziati russo-ucraini in vista dell'incontro domani in Turchia fra i ministri degli esteri dei due Paesi.
Stamane a Lubiana sono stati conferiti i premi della RTV di Slovenia: quello alla carriera è andato all'ex direttore del nostro Centro Regionale, da poco pensionato, Dragomir Mikelić. Numerosi i traguardi di cui va fiero, tra cui la TV transfrontaliera.
A Buie l'Assemblea dell'Unione Italiana cerca di trovare un compromesso. Ancora troppe le divergenze. Il rischio è che la riforma venga rimandata e si vada al voto con l'attuale statuto.
Al vaglio dell'odierna seduta oggi del Consiglio della CAN di Capodistria la questione della denominazione geografica dell'area comprendente i quattro comuni costieri, che il coordinamento dei sindaci propone venga designata come" Istria Slovena". La CAN capodistriana rileva che l'Assemblea dell'Unione Italiana si è pronunciata nel merito sulla base di materiali incongruenti, mescolando fra loro temi diversi, e utilizzando in modo inappropriato e strumentale i documenti della CAN di Capodistria. L'Organismo chiede all'UI di convocare un'Assemblea tematica dell'Unione aperta a tutti i soggetti interessati.
Sciopero generale nel settore dell'istruzione in Slovenia dopo il mancato accordo tra i sindacati di categoria e il Governo sull'innalzamento dei salari per tutti i dipendenti. Negli istituti scolastici non ci sono state lezioni, nelle scuole e negli asili è stata garantita l'assistenza agli alunni. Tra chi ha scioperato, alunni, studenti e genitori, la protesta, in un modo o nell'altro, secondo il segretario generale del Sindacato SVIZ Branimir Štrukelj, ha coinvolto circa mezzo milione di persone. Hanno aderito allo sciopero anche le scuole in regione.
Con 67 voti a favore, 7 astenuti e nessuno contrario, il Parlamento sloveno ha approvato la dichiarazione di condanna dell'aggressione russa all'Ucraina. Il Governo intanto si è riunito per discutere come contenere l'aumento dei prezzi dei carburanti.
Le forze russe e ucraine si accusano a vicenda di aver violato la prevista tregua di 12 ore per l'evacuazione dei civili dalle città ucraine assediate dalle truppe di Mosca. A Mariupol nel sud-est i russi hanno bombardato e distrutto un ospedale. Domani è in programma in Turchia un incontro fra i ministri degli esteri dei due Paesi, ma Kiev rifiuta la richiesta russa di accettare il riconoscimento delle repubbliche separatiste nel Donbass. Il Cremlino ha annunciato pesanti conseguenze alle sanzioni americane sul petrolio.
I civili ucraini hanno potuto usufruire dei corridoi umanitari allestiti in alcune città assediate dalle forze russe dopo la tregua raggiunta tra i due paesi. E nel pomeriggio il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato una nuova tregua in 5 città ucraine. Il presidente ucraino Zelensky, intanto, collegato in videoconferenza con la Camera dei comuni britannica ha dichiarato che gli ucraini lotteranno fino alla fine.
I civili ucraini hanno potuto usufruire dei corridoi umanitari allestiti in alcune città assediate dalle forze russe dopo la tregua raggiunta tra i due paesi. Kiev ha denunciato nuovamente il mancato rispetto del cessate il fuoco in alcune località. Nella notte nuovi bombardamenti russi hanno colpito le città ucraine.
In seguito all'annunciato forte rincaro dei prezzi dei carburanti in Slovenia e dei conseguenti lunghi incolonnamenti ai distributori di benzina, nel Paese si cerca di correre ai ripari chiedendo l'intervento del governo per calmierare i rincari.
Il numero dei profughi ucraini in fuga dalle zone di guerra ha superato i due milioni, quasi il 5 percento della popolazione totale. Lo comunicano le Nazioni Unite, precisando che tra questi ci sono centinaia di migliaia di bambini, molti dei quali separati dai genitori.
Aumentano le sanzioni economica contro Mosca.Il presidente americano Biden ha confermato lo stop all'importazione di gas, petrolio e carbone dalla Russia. A volersi sganciare entro l'anno dal gas russo anche il Regno Unito. L'UE ha presentato il piano che prevede la riduzione di due terzi di gas russo entro l'anno, puntando all'indipendenza prima del 2030.
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