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Il Parlamento europeo ha approvato in serata il bilancio pluriennale comunitario 2021-2027 da 1800 miliardi di euro, che comprendono i 750 miliardi del Recovery Fund per le economie più colpite dalla pandemia.
Per l'Europa il rischio di una terza ondata di Covid a inizio 2021 è alto. Lo certifica l'Organizzazione Mondiale della sanità, a fronte di numeri ancora allarmanti su contagi e vittime nel Vecchio continente, nonostante l'adozione di misure restrittive. Molte delle speranze sono riposte nelle vaccinazioni che potrebbero iniziare nei Paesi comunitari anche prima di Natale. L'Europarlamento ha intanto approvato il regolamento del Recovery Fund, vincolandolo definitivamente al rispetto dello stato di diritto.
Al vaglio del governo sloveno la proroga dello stato di epidemia nel paese, nonché la decisione sui provvedimenti da prendere durante le festività natalizie. Dopo i primi allentamenti, che dureranno fino al 23 dicembre, l'esecutivo potrebbe tornare a un lockdown duro, su raccomandazione del gruppo di esperti per la Covid-19. Resta elevato il numero di nuovi casi di coronavirus in Slovenia, ieri più di 2000 su oltre 6000 tamponi effettuati, per un'incidenza di positivi del 32%.
Il Tribunale europeo per i diritti umani si è dichiarato non competente a prendere in esame la denuncia con cui la Slovenia chiede alla Croazia un risarcimento di 430 milioni di euro per le garanzie ed i prestiti della ex Ljubljanska Banka alle aziende croate negli anni precedenti la dissoluzione dell'ex Jugoslavia. All'origine della decisione lo status giuridico della Nuova Banca di Lubiana. Non è un soggetto non governativo, ha spiegato il tribunale, e di conseguenza, non può essere rappresentata in questo tipo di causa interstatale.
Da oggi e fino al 23 dicembre in Slovenia riaprono alcune attività tra cui parrucchieri, autolavaggi e lavanderie. Riprende, con alcune limitazioni, anche il trasporto pubblico. Nelle quattro regioni statistiche dove la situazione epidemiologica è migliore, compresa quella costiero-carsica, riaprono fra gli altri anche i negozi di abbigliamento, calzature ed attrezzature sportive.
Dal punto di vista epidemiologico, la Slovenia continua a non migliorare. Ieri sono stati accertati 1524 nuovi contagi e 44 decessi. A detta del ministro della salute, Tomaž Gantar, il paese deve prepararsi alla terza ondata, pertanto durante le festività saranno necessarie misure restrittive più severe.
In Croazia l'epidemia rallenta, anche se i numeri restano alti, sopra i 2 mila casi, di cui 141 nel Quarnero e 85 in Istria.
A Isola si è riunito, per l'ultima volta quest'anno, il Consiglio della CAN Costiera. Tra i punti all'ordine del giorno l'approvazione della bozza del Decreto sul bilinguismo, che dovrebbe essere uguale in tutti e 4 i comuni costieri.
Nell'ambito del sesto pacchetto di leggi anti-covid, l'amministrazione finanziaria della Slovenia ha pubblicato il bando per il rimborso parziale dei costi fissi sostenuti dalle aziende.
Il consiglio dei programmi della RTV di Slovenia ha approvato il piano di produzione per il 2021. Il documento, elaborato dalla direzione, ha nuovamente disatteso le aspettative dei programmi italiani, che si sono visti rifiutate le tre assunzioni richieste benchè il governo ne abbia assicurata la copertura finanziaria.
Da domani fino al 23 dicembre in Slovenia sono previsti i primi allentamenti delle misure restrittive, nonostante il quadro epidemiologico sia ancora serio. In tutto il paese tornerà attivo il trasporto pubblico e riapriranno alcune attività, come parrucchieri ed estetisti, mentre nelle quattro regioni con il quadro epidemiologico più favorevole riapriranno anche negozi di abbigliamento e calzature e saranno permessi gli spostamenti al di fuori del proprio comune di residenza, scaricando però l'applicazione #OstaniZdrav - #RestaSano.
Nelle ultime ore si registra un calo dei contagi in Croazia, come del resto ogni lunedì a fronte di un minor numero di tamponi eseguiti il giorno prima. Rimane alto il numero dei decessi. E il ministro della salute, Vili Beroš, ha disposto il trasferimento di personale sanitario dall'ospedale di Pola a quello di Varaždin.
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