Il 24 maggio si svolgerà una nuova udienza per Ilaria Salis, la 39enne insegnante milanese in carcere da 13 mesi con l'accusa di avere aggredito tre esponenti di estrema destra. Il suo caso ha alimentato il dibattito politico in Italia, dopo che nell'ultima udienza, alla quale è stata condotta nuovamente in catene, le sono stati negati i domiciliari.
Diversi politici hanno espresso indignazione. Si discute anche dell'eventualità di candidare Salis alle elezioni europee per farle ottenere l'immunità parlamentare, ipotesi che finora non è sfociata in reali proposte. A contribuire alla tensione anche le interviste rilasciate in queste ore dal padre di Ilaria, Roberto Salis che ha annunciato di aver mandato una Pec al presidente della Repubblica, una lettera molto asciutta nella quale si riferisce alla precedente, inviata il 17 gennaio ed a cui aveva subito ricevuto risposta.
Roberto Salis spiega che Mattarella "è il garante della Costituzione e l'articolo 3 si applica a tutti i cittadini italiani: può intervenire sul governo Orban e deve smuovere il governo italiano perché evidentemente non ha fatto quello che doveva fare".
Il padre di Ilaria Salis ha anche detto che la famiglia e i difensori hanno deciso di presentare istanza per i domiciliari a Budapest perché avevano avuto dal ministro Nordio rassicurazioni in questo senso. “Ritenevamo che non fosse sicuro per Ilaria un domicilio lì”, ha detto Salis riferendosi alle minacce ricevute dalla figlia, come ad esempio il murales che l’ha ritratta impiccata.
Intanto il ministro Carlo Nordio ha affermato che il governo farà il possibile per migliorare le condizioni della detenuta, ma “preferibilmente in silenzio”. Mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che “la politicizzazione del caso danneggerà Salis”.
Nel frattempo, il legale ungherese della donna ha precisato che ora bisogna aspettare che la Corte metta per iscritto l'ordinanza pronunciata, con il respingimento dei domiciliari per Ilaria Salis, per la quale ci vorrà qualche giorno dopo le feste di Pasqua. Subito dopo verrà presentato ricorso contro l'ordinanza alla Corte d'appello. Infine, l'avvocato italiano dell'insegnante 39enne ha annunciato che sta valutando di presentare un esposto in Italia e anche in Ungheria per le minacce subite da un gruppo di estrema destra all'ingresso del tribunale di Budapest.
Davide Fifaco