Foto: Reuters
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Il summit di quest'anno è un'opportunità per Mosca di sfoggiare al mondo la propria influenza internazionale e dimostrare che, nonostante le sanzioni e l'isolamento cercato dall'Occidente a causa del conflitto in Ucraina, il Cremlino è ancora un attore di primaria importanza sulla scena globale. Originariamente un acronimo che indicava Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, questo raggruppamento di economie emergenti ha visto una significativa espansione negli ultimi decenni, con l'ingresso, quest'anno, di nuovi membri come Egitto, Iran, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Tale allargamento rappresenta la crescente volontà di questi Paesi di costruire un ordine internazionale multipolare, in cui le potenze in crescita abbiano un ruolo sempre più inclusivo e rilevante. L'edizione di quest'anno assume un significato ancora più particolare alla luce dell'attuale contesto geopolitico, segnato appunto dalla profonda distanza tra Occidente e Oriente. Il presidente russo Vladimir Putin, impossibilitato a partecipare al precedente vertice in Sudafrica, a causa del mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale, ha voluto fortemente ospitare l'edizione 2024 in Russia, al fine di dimostrare la sua determinazione a consolidare e preservare i rapporti con i partner e a sfidare "l'emarginazione." Durante tutta la durata dell'evento, che terminerà giovedì, Putin avrà modo di incontrare diversi leader, tra cui il cinese Jinping, l'indiano Modi, il turco Erdoğan e l'iraniano Pezeshkian. Sarebbe previsto inoltre un bilaterale anche con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. I colloqui offriranno dunque l'occasione di discutere di una vasta gamma di temi, dalla cooperazione economica alla sicurezza internazionale. Il vertice di quest'anno, secondo l'assistente di Putin Yuri Ushakov potrebbe diventare "il più grande evento di politica estera mai tenuto" sul territorio russo.