Ad ospitare uno degli eventi più attesi della campagna elettorale, che ha tenuto milioni di spettatori incollati alla tv, è stata la Pennsylvania, forse lo stato più decisivo per le sorti delle elezioni. Il confronto si è aperto con Harris che ha promesso sgravi fiscali per le famiglie e piccole imprese, con l'obiettivo di tendere una mano alla classe media. Immediata la replica di Trump che ha attaccato l'amministrazione democratica, definendola un "disastro" economico e priva di un piano concreto per risollevare l'economia del Paese. Un momento particolarmente acceso si è verificato quando Harris ha accusato il magnate di aver svenduto gli Stati Uniti alla Cina, vendendo chip americani per favorire la riorganizzazione militare di Pechino. Trump ha ribattuto con fermezza, definendo la sua politica estera una delle più forti della storia, e sottolineando il suo impegno a ricostruire l'economia del Paese. Ma non sono mancate le uscite provocatorie e le gaffe, come quando il tycoon ha affermato che i democratici sarebbero favorevoli all'aborto anche al nono mese di gravidanza o quando ha accusato gli immigrati clandestini di cibarsi di cani e gatti. Poco convincenti le posizioni dei due candidati sul fronte esteri; Harris ha accusato Trump di esser manipolato da dittatori come Vladimir Putin e Kim Jong Un, mentre il tycoon ha replicato con la sua consueta retorica di forte leadership, promettendo di negoziare la fine del conflitto in Ucraina. In conclusione, il candidato repubblicano ha attaccato Harris sul suo operato negli ultimi tre anni e mezzo come vicepresidente, mentre la candidata dem ha invitato gli americani a voltare pagina, sottolineando l'impegno per i diritti delle donne e la lotta ai cambiamenti climatici. Un dibattito che ha quindi confermato che l'esito della corsa alla Casa Bianca rimane incerto, con due visioni profondamente contrastanti sul futuro degli Stati Uniti.
M.N.