Il deputato riformista ed ex ministro della Salute, Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle presidenziali in Iran e diventerà il nono leader della Repubblica islamica. Il quartier generale delle elezioni statali iraniane ha reso noto che Pezeshkian ha ottenuto 16 milioni e quasi 385 mila voti, contro i 13 milioni e oltre 538 mila del suo rivale, l'ultraconservatore Saeed Jalili, espressi in un totale di circa 58.000 seggi in Iran e 314 seggi in oltre 100 paesi stranieri. Alta l'affluenza, quasi il 50 percento, rispetto al primo turno quando si era fermata al 40, la più bassa nella storia della Repubblica islamica. 69 anni, Pezeshkian è medico chirurgo, direttore di un ospedale. Dal 2001 al 2005, durante la presidenza del riformatore Mohammad Khatami, aveva ricoperto il ruolo di ministro alla Salute. E' parlamentare dal 2008. I sostenitori di Pezeshkian sono scesi nelle strade di Teheran e di altre città prima dell'alba per festeggiare mentre il suo vantaggio cresceva su Jalili, un ex negoziatore nucleare dalla linea dura nei confronti dell'Occidente.
Nel suo primo messaggio dopo la vittoria, Pezeshkian ha ringraziato i cittadini iraniani che sono andati a votare "con amore e per aiutare" il Paese. "Tenderemo la mano dell'amicizia a tutti. Siamo tutti popolo di questo Paese. Ci sarà bisogno di tutti per il progresso del Paese", ha detto alla televisione nazionale. La vittoria di Pezeshkian vede l'Iran ancora in un momento delicato, con le alte tensioni in Medio Oriente per la guerra Israele-Hamas nella Striscia di Gaza, l'avanzata del programma nucleare iraniano e le imminenti elezioni americane che potrebbero mettere fine a qualsiasi possibilità di distensione tra Teheran e Washington. Le elezioni presidenziali si sono rese necessarie per scegliere il successore di Ibrahim Raisi, morto a maggio in un misterioso incidente aereo.
Delio Dessardo