Nonostante le pressioni della diplomazia internazionale, le trattative per un cessate il fuoco a Gaza partono più incerte che mai. Si affievoliscono infatti le speranze di una tregua dopo che Hamas ha fatto sapere che non prenderà parte a quello che è stato definito il negoziato di Ferragosto. Il movimento islamista ribadisce di non volere cambiamenti al piano di Biden, sottolineando che bisogna attuare la proposta approvata anche dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu che prevede un ritiro totale di Israele dalla Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha smentito nel frattempo la notizia - riportata dal sito Axios - secondo cui avrebbe parlato col candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump, in merito al cessate il fuoco a Gaza e ai colloqui sul rilascio degli ostaggi. Axios aveva citato due fonti statunitensi, di cui una sosteneva che la chiamata di Trump aveva lo scopo di incoraggiare Netanyahu ad accettare l'accordo. Intanto, stando al New York Times, Israele avrebbe già ottenuto quanto poteva militarmente a Gaza con l'uccisione di alcuni dei massimi esponenti di Hamas. I continui bombardamenti, a questo punto, non fanno che aumentare i rischi per i civili, sottolinea il quotidiano, svelando come anche l'amministrazione di Biden si renda conto che Tel Aviv non sarà mai in grado di eliminare completamente il gruppo islamista. Le bombe israeliane continuano nel frattempo a mietere vittime nella Striscia di Gaza. L'emittente araba Al Jazeera fa sapere che le forze israeliane hanno lanciato «attacchi di artiglieria sul quartiere di Sabra, nella parte settentrionale di Gaza City, e su una casa nell'area di Maen, nella città meridionale di Khan Younis». Tre persone erano state uccise e diverse ferite in un precedente blitz su una casa a Sabra.
M.N.