La vittoria di Trump apre ora le porte a un periodo di transizione politica che si preannuncia teoricamente tranquillo. L'impegno assunto dai democratici guidati dalla vicepresidente Kamala Harris durante la campagna elettorale, di collaborare lealmente all'avvicendamento, rassicura l'opinione pubblica. Nonostante l'esito elettorale appaia chiaro e Trump sia stato già informalmente indicato come vincitore, il processo formale di certificazione e ratifica dei risultati è ancora in corso. Dopo le elezioni, ogni Stato procede a una scrupolosa riconta e verifica dei voti. Una volta completato questo passaggio, entro la fine di novembre, gli Stati nomineranno i propri rappresentanti nel Collegio Elettorale. Questi delegati, vincolati a votare in base ai risultati ottenuti dal loro Stato, si riuniranno ufficialmente il 16 dicembre per eleggere formalmente il Presidente e il suo vice. La certificazione ufficiale dei risultati avverrà il 6 gennaio 2025, quando il Congresso si riunirà in sessione congiunta. Harris, in qualità di presidente del Senato, presiederà la seduta e supervisionerà il conteggio dei voti. Questa fase rappresenta l'atto finale che sancisce l'elezione del repubblicano e gli conferisce il mandato. Infine, il 20 gennaio, con una cerimonia solenne a Washington, Donald Trump presterà giuramento, diventando ufficialmente il nuovo Capo di Stato. Questo momento segnerà così il culmine di un lungo percorso elettorale e l'inizio di una nuova era politica. Nei giorni precedenti al giuramento, Trump e il presidente uscente, Biden collaboreranno per garantire un corretto passaggio di consegne, condividendo informazioni cruciali e assicurando la continuità delle operazioni governative.
Alessia Mitar