Foto: Reuters
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La campagna vaccinale in Slovenia è iniziata il 27 dicembre 2020, con i primi vaccini destinati agli ospiti delle case di riposo. La fornitura è avvenuta nell’ambito dell’accordo di acquisto congiunto tra i Paesi dell’Unione Europea, coordinato dalla Commissione Europea. Tuttavia, nel corso degli anni, il numero di persone disposte a vaccinarsi è drasticamente diminuito, portando a un crescente spreco di dosi inutilizzate. Stando alle stime ufficiali, l'istituto di salute pubblica ha ricevuto in totale oltre 7.600.000 dosi di vaccino, principalmente dal produttore Pfizer. Tuttavia, sono state eliminate oltre 3,1 milioni di dosi sono state scartate perché scadute, mentre altre 844 mila sono state donate ad altri Paesi. Secondo un’indagine pubblicata da Politico alla fine del 2023, nell’Unione Europea sono stati scartati complessivamente 215 milioni di dosi di vaccino, per un valore di circa quattro miliardi di euro. La Slovenia si colloca tra i Paesi con il più alto spreco pro capite, classificandosi terza dopo Estonia e Germania. Secondo il Ministero della Salute sloveno, il Paese ha negoziato una riduzione delle forniture previste fino al 2026, basandosi sulle raccomandazioni degli esperti. Tuttavia, il problema dello spreco rimane: nonostante una revisione degli accordi, il Paese continua infatti ad acquistare vaccini nell'ambito del meccanismo comune dell'Ue. La Commissione Europea ha recentemente rinnovato un contratto con Moderna per l’acquisto di 146 milioni di dosi in quattro anni nonostante il costante calo delle vaccinazioni.
M.N.