L'approccio di Marta Kos dimostra una chiara consapevolezza delle complessità che caratterizzano il processo di allargamento dell'UE. Uno degli aspetti centrali del suo programma riguarda infatti la necessità di affrontare rapidamente le questioni bilaterali tra i paesi candidati e gli Stati membri o i paesi confinanti, per evitare che tali dispute compromettano la credibilità e il progresso del processo di adesione. A tal proposito, Kos ha suggerito di prendere in considerazione eventuali modifiche all’iter decisionale per evitare ulteriori stalli e rendere più fluido il percorso verso l'Ue. L’attuale sistema, infatti, basato sul consenso unanime, prevede la possibilità che il veto di un singolo Stato membro possa bloccare l'intero processo di adesione. Sebbene questo sistema garantisca che ogni Paese abbia voce in capitolo - evidenzia Kos - esso rischia di diventare un ostacolo significativo, rallentando i progressi per le nazioni candidate che cercano di entrare a far parte dell'UE. Nonostante ciò, la candidata slovena si è impegnata a far avanzare il processo per consentire a un numero maggiore di Paesi candidati di aderire all'Unione entro i prossimi cinque anni. Inoltre, ha sottolineato l'importanza di garantire progressi concreti per Albania, Montenegro, Macedonia del Nord e Moldavia, ribadendo che l'allargamento deve basarsi sui risultati ottenuti dalle nazioni candidate. Nello specifico ha espresso un forte sostegno all'Ucraina nel suo percorso di adesione all'UE, dichiarando l'intenzione di utilizzare gli strumenti finanziari disponibili per aiutare il paese nella ricostruzione economica e nel suo avvicinamento politico all'Unione. Kos si è espressa anche in merito all’invasione russa dell'Ucraina, definendola un attacco ingiustificato e illegale alla sovranità del paese e ribadendo l'importanza del sostegno europeo alla lotta di Kiev per la propria libertà.
M.N.