È previsto per lunedì l'incontro del Ministro dell'Economia, Matjaž Han, con la direzione e i sindacati della Mahle, dopo che la società ha espresso la volontà di procedere al licenziamento di centinaia di dipendenti. La Mahle si occupa dello sviluppo di sistemi di propulsione per i veicoli elettrici; quello goriziano è uno dei cinque stabilimenti del gruppo che in Slovenia dà lavoro ad oltre 2 mila persone. La decisione segue l'appello del premier Robert Golob, che ha sollecitato il ministro a intervenire per cercare di evitare ulteriori perdite occupazionali e stimolare nuove opportunità di lavoro nella regione. Il taglio iniziale di 340 posti di lavoro è stato motivato dalla necessità di ottimizzare la struttura organizzativa. Il successivo licenziamento di altri 270 dipendenti è invece dovuto al trasferimento di parte della produzione in Ungheria e Bosnia Erzegovina. Una decisione che riflette una tendenza consolidata in Europa, dove le aziende, strette tra alti costi energetici e competizione internazionale, cercano soluzioni di breve termine che però lasciano segni profondi sulle comunità locali. Il Dicastero dell'Economia ha fatto sapere di star monitorando attentamente gli sviluppi; il ministro Han ha infatti in passato più volte evidenziato i profondi problemi strutturali, tra cui gli elevati e poco competitivi costi energetici e i cambiamenti geopolitici che stanno influenzando l'industria slovena. A pesare ulteriormente sulla situazione è anche la crisi dell'auto tedesca, al centro di una riunione con i rappresentanti del settore e i sindacati, tenutasi mercoledì, durante la quale le parti hanno convenuto sulla necessità di introdurre misure a breve e a lungo termine.
M.N.