Moody's Foto: EPA
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Moody's ha giustificato il miglioramento delle prospettive di rating citando l'avanzamento nella consolidazione fiscale e la preparazione di una riforma pensionistica volta a ridurre i costi legati all'invecchiamento della popolazione. Le stime per il periodo 2024-2026 prevedono una crescita economica moderata, accompagnata dalla riduzione del deficit pubblico e del debito in rapporto al PIL. Le proiezioni risultano rassicuranti, ma non considerano pienamente l'impatto potenziale di una recessione globale. La Slovenia, pur vantando riserve di liquidità moderate, è infatti vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati globali, come evidenziato dalla stessa Moody's, che ha sottolineato la protezione offerta dall'attuale gestione del debito, ma anche i rischi legati all'aumento dei tassi di interesse. Un altro aspetto critico, messo in luce da entrambe le agenzie, è il progresso nelle riforme strutturali. Anche Fitch ha rilevato che Lubiana sta facendo passi avanti in questo campo, ma tali riforme devono ancora dimostrare di essere sufficientemente efficaci nel lungo termine. La sostenibilità delle finanze pubbliche, infatti, dipenderà dalla capacità del Paese di affrontare problematiche come l'efficienza del sistema sanitario, la competitività del mercato del lavoro e il miglioramento della produttività. Il gruppo Unicredit ha intanto rivisto al ribasso le stime di crescita per la Slovenia che si attestano all'1,5 percento nel 2024, in netto calo rispetto alle previsioni iniziali del 2,1 percento fatte a metà anno. Tuttavia, per il 2025, la banca prevede un miglioramento, con una crescita attesa del 2,3 percento. Il principale motivo del ridimensionamento delle aspettative è la debolezza delle esportazioni e degli investimenti, che non raggiungeranno i livelli previsti. Nonostante ciò, il consumo interno rimarrà il motore principale della crescita economica nazionale, supportato dall'aumento dei salari reali e dalle condizioni favorevoli sul mercato del lavoro.
M.N.