Foto: Shutterstock
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La riduzione dei consumi sarà favorita da una maggiore attenzione agli investimenti energetici e all'uso di energie rinnovabili, con particolare enfasi sulla ristrutturazione degli edifici pubblici e sulla riduzione del consumo energetico nei settori pubblico e privato. Uno dei punti centrali della proposta è l'introduzione del principio dell’«efficienza energetica al primo posto". Questo impone che, per tutti gli investimenti superiori ai 100 milioni di euro, vengano prese in considerazione soluzioni che massimizzino il risparmio energetico. Il progetto di legge prevede l'introduzione di un nuovo Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici, che stabilisce che ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici pubblici debba venir ristrutturata per raggiungere gli standard di efficienza energetica. Entro il 2025, il consumo energetico del settore pubblico dovrà ridursi dell'1,9% annuo rispetto ai livelli di consumo del 2021. Questa misura avrà un periodo di transizione più lungo per le piccole municipalità, con scadenze estese fino al 2027 per i comuni con meno di 50mila abitanti e fino al 2030 per quelli con meno di 5 mila abitanti. A partire dal 2028, verranno inoltre introdotti nuovi standard per quanto concerne tutti gli edifici di nuova costruzione di proprietà pubblica che dovranno essere a zero emissioni, un obbligo che dal 2030 sarà esteso a tutti i nuovi edifici. Nel frattempo, le nuove costruzioni dovranno continuare a rispettare le norme attuali, che richiedono edifici a consumo energetico quasi nullo. Saranno infine introdotti requisiti più stringenti per l'infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici. I nuovi edifici non residenziali con più di cinque posti auto dovranno essere dotati di stazioni di ricarica, e sarà necessario predisporre l'infrastruttura per l'installazione futura di ulteriori stazioni per tutti i posti auto.

M.N.