Le origini dell'istituzione del Difensore civico sloveno si radicano nel periodo storico della ex Jugoslavia. Più precisamente, nel 1988, quando in Slovenia, venne costituito un organo collegiale, il Consiglio per la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Questo ente, caratterizzato da una composizione variegata e inclusiva, annoverava tra i suoi membri personalità di spicco provenienti da diversi ambiti, quali l'arte, il giornalismo e la religione. Tali figure, operando su base volontaria, contribuivano a garantire una rappresentanza diversificata e un'ampia visione dei diritti. Con l'avvento della sovranità slovena, sancita dalla nuova Costituzione del 1991, si pose l'esigenza di consolidare a livello istituzionale la tutela di questi diritti. In seguito a questa disposizione, e con l'approvazione della relativa legge due anni dopo, nacque ufficialmente l'istituzione del Difensore civico, che iniziò ad operare a partire dal 1995. Nel corso degli anni il Tutore ha affrontato un numero considerevole di casi (circa 88.000), fornendo assistenza a migliaia di cittadini e collaborando attivamente con le altre istituzioni. Tuttavia, nonostante i risultati raggiunti, l'efficacia del Difensore civico è fortemente condizionata dalla fiducia che i cittadini ripongono nella sua indipendenza, nella sua competenza e nella sua imparzialità. Come sottolineato, questa figura, pur svolgendo un ruolo fondamentale, non può agire in modo unilaterale, ma necessita del supporto e della collaborazione delle altre istituzioni dello Stato. "Si può dire che l'Ombudsman abbia aiutato la Slovenia a maturare, indicando come un faro le falle nella società da riparare per garantire un benessere uguale per tutti", si legge in una pubblicazione realizzata dai responsabili. "Le persone che si rivolgono a noi, non sono solo numeri, moduli o documenti, ma persone reali." Nel celebrare il trentennale, l'Istituzione si trova ora a un punto di svolta con il termine del mandato del Difensore civico uscente Peter Svetina e l'avvio della procedura per la nomina del suo successore. Il processo, che coinvolgerà sia il Parlamento sia la Presidenza della Repubblica, rappresenta un'occasione importante per ribadire il valore fondamentale della tutela dei diritti umani in Slovenia.
Alessia Mitar