18,40. Il corteo si è spostato dal centro cittadino verso una delle principali viabili di Lubiana e il cordone della polizia ha fatto tornare i manifestanti verso il centro. Come di consueto è risuonato l'urlo "ladri, ladri". A monitorare per la prima volta quanto sta accadendo anche l'organizzazione non governativa "Pravna mreža-Rete giuridica", per la tutela della democrazia. Come di consueto i manifestati sono ritornati in Piazza della Repubblica.
18.10: Dopo che la manifestazione è sta ufficialmente chiusa la protesta si è spostata nelle vie cittadine. Il corteo ha raggiunto il centro storico.
Prima poche decine di persone, poi il numero dei manifestanti si è andato ingrossando, a Lubiana, per “La protesta della protesta”. Come ogni mercoledì i manifestanti No Green pass sono scesi in piazza, ma questa volta l’appuntamento non era solo nella capitale, ma anche in altre dodici piazze in giro per la Slovenia, da Capodistria a Maribor. A Lubiana meno transenne e meno polizia del solito e pochi gli agenti in tenuta antisommossa. Dal palco una serie di oratori stanno arringando la folla scagliandosi contro il Green pass, contro il governo ed il resto della classe politica, ma anche sostenendo che il virus non sarebbe altro che un invenzione bella e buona, mentre il vaccino non servirebbe altro che a indebolire il sistema immunitario e a far finire in ospedale le persone. Nessuna preoccupazione per i dati di oggi sul fronte covid. Molti dicono di non a quanto dicono le autorità mediche e diffondono i giornali.
Lo slogan “La gente come noi”, nella sua versione slovena, risuona anche in Piazza della Repubblica a Lubiana. Il capoluogo giuliano preso ad esempio della collaborazione tra vaccinati e non vaccinati. Una città, ha detto una della manifestanti, che ha unito l’Italia nella protesta. Poi, per la prima volta qui, sono partiti i balli ed i girotondi, guidati da un gruppo di percussionisti. Non era mai accaduto in queste manifestazioni del mercoledì. Oggi meno gente del solito a protestare, ma atmosfera, almeno per il momento, più festosa del solito.
Stefano Lusa