Il segretario di stato al ministero della sanità Franc Vindišar ha presentato la situazione sempre più critica sul fronte delle strutture sanitarie del paese dove il numero di ricoveri per Covid sta aumentando di giorno in giorno; mentre le terapie intensive sono ormai al limite delle loro capacità, risentendo anche della mancanza di personale necessario per seguire come si deve i pazienti di questi reparti. Ridotti quindi i servizi di base e non urgenti per far fronte alla situazione, e ampliato il bacino di strutture e quadri che saranno coinvolti nella battaglia contro il Covid. Questo, però, rischia di non bastare, secondo Vindišar, se non si riuscirà ad invertire il trend, perciò nuovamente ha invitato a vaccinarsi e a rispettare le regole.
Su queste ultime è intervenuto il segretario di stato all’economia Simon Zajc che ha sostenuto che il green pass ha dimostrato di poter essere efficace come un lockdown. “Abbiamo seguito Austria e Italia dove stanno inasprendo anche loro le misure”, ha spiegato; ribadendo poi le misure adottate per quanto riguarda il settore economico-commerciale.
Per quanto riguarda l’università, le istituzioni scolari e prescolari il segretario di stato al ministero dell’istruzione Damir Orehovec ha spiegato che se non si vuole tornare a fare lezione a distanza è necessario rispettare le regole in vigore per studenti e docenti: indossare la mascherina chirurgica o FPP2, rispettare il distanziamento e dal 15 novembre autotestarsi in classe tre volte alla settimana.
In queste ore, però, alcuni genitori si stanno lamentando che non trovano né i test né le mascherine per i bambini. Vindišar ha assicurato che si sta lavorando per far sì che la prossima settimana le farmacie ne abbiano a disposizione in quantità sufficiente. Per ora ha confermato che sono permesse temporaneamente le mascherine di stoffa per i bambini più piccoli.
Orehovec ha, invece, chiarito che l’autotest dal prossimo lunedì sarà obbligatorio per tutti, annunciando che domani ci sarà una riunione con i direttori per presentare il protocollo per l'auto-test e anche le sanzioni per chi si rifiuta di farlo. Se ci saranno troppi genitori e bambini che non rispetteranno queste regole è chiaro che si tornerà a fare lezione a distanza, ha spiegato, perché in quel caso non ci saranno le condizioni necessarie per garantire la sicurezza sanitaria. Questo potrà valere anche per singole classi, se l’ispettorato sanitario lo valuterà opportuno.
Barbara Costamagna