Foto: Pixabay
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La sentenza, accolta con grande entusiasmo dai sostenitori della riforma, tra cui i promotori Matej Tašner Vatovec di Sinistra e Miha Lobnik, difensore del principio di uguaglianza, e da diversi partiti politici, costituisce il coronamento di un lungo e intenso percorso di attivismo e di battaglie legali. Negli ultimi anni, infatti, numerosi soggetti, tra cui parlamentari, organizzazioni e associazioni, avevano sottolineato l'incostituzionalità e la discriminatoria natura di una legislazione che limitava l'accesso alla procreazione medicalmente assistita esclusivamente alle coppie eterosessuali sposate o unite civilmente. La Corte costituzionale, nel riconoscere la violazione dei principi di uguaglianza e libertà riproduttiva sanciti dalla Costituzione, ha affermato il diritto di ogni donna, indipendentemente dal proprio stato civile o orientamento sessuale, a decidere liberamente se e quando diventare madre e realizzare così il proprio progetto di vita. La decisione ha sucitato una serie di reazioni positive da parte delle forze politiche della maggioranza, che hanno evidenziato l'importanza di questa sentenza per la costruzione di una società più equa e inclusiva. Il Parlamento dovrà sanare questa incostituzionalità entro un anno ma la coalizione ha dichiarato l'intenzione di anticipare i tempi. "Così si correggerà una delle più grandi ingiustizie che la politica di destra e la Chiesa cattolica in Slovenia hanno inflitto alle donne che desiderano diventare madri", si legge in un comunicato stampa diramato dal partito Sinistra. Luka Mesec, Ministro del lavoro, della famiglia, degli affari sociali e delle pari opportunità ha definito il verdetto una “vittoria per l’uguaglianza.” Dello stesso parere anche Meira Hot dei Social Democratici, la quale ha dichiarato che le attuali disposizioni discriminano direttamente le donne. Rifiutando l'argomento secondo cui un bambino necessiterebbe necessariamente di una figura paterna e materna, ha affermato che l'interesse superiore del minore risiede in un ambiente familiare sano e protettivo, capace di garantire uno sviluppo armonico e completo. Critica invece l’opposizione, con Nuova Slovenia che ha espresso disappunto per la decisione della Corte costituzionale. Secondo la deputata Vida Čadonič Špelič, l'organo ha trascurato l'interesse superiore del bambino, che a suo avviso consiste nell'avere entrambi i genitori. In questo caso, ha affermato, si rischia di "commercializzare" i minori, una pratica, secondo lei, moralmente inaccettabile.

Alessia Mitar