“Fermate la guerra”. Questo il messaggio principale uscito dalla colorata protesta che ha riempito Piazza della Repubblica a Lubiana. Questa volta lo spazio di fronte al parlamento non è stato transennato e non c’è stato nemmeno troppo sfoggio di polizia per quella che è stata l’ennesima manifestazione non autorizzata. Gli agenti si sono fatti vedere solo quando i manifestanti hanno lasciato la piazza, con il chiaro intento di fare tappa di fronte all’ambasciata russa. Agli organizzatori era stato fatto capire fin dall’inizio che lì non ci sarebbero mai arrivati. La polizia si è limitata a transennare le vie d’accesso ed ad indirizzare il percorso. Così dopo una breve passeggiata intorno al parlamento tutti sono tornati al punto di partenza dove Jaša Jenull, l'organizzatore informale delle proteste antigovernative del venerdì, ha potuto arringare la folla prendendosela contro il governo e la polizia, colpevoli di reprimere “come in Russia e Bielorussia le manifestazioni per la pace”. Dito puntato sulle forze dell’ordine anche per una serie di verifiche fatte nelle ultime ore presso i presunti promotori della protesta.
In piazza tanti cartelli di condanna per l’invasione russa, manifesti contro il presidente Putin e la sua politica, ma anche tantissime colombe e inviti alla pace. Molti degli ucraini presenti avevano sulle spalle la loro bandiera, altri hanno esibito coloriti slogan, altri ancora non hanno saputo trattenere la loro commozione. Uno di essi, da tempo residente in Slovenia, ha ringraziato per il supporto ed ha raccontato le vicissitudini che sta vivendo in patria la sua famiglia. La piazza gli ha tributato gli applausi più fragorosi della giornata.
Stefano Lusa