Foto: BoBo
Foto: BoBo

Nel suo discorso alla nazione, la Presidente della Repubblica ha tracciato un vivido ritratto della comunità come un tessuto connettivo, intessuto di fiducia, rispetto reciproco e senso di appartenenza. L'essere parte di una collettività, ha affermato, implica un impegno attivo a favore del bene comune, un riconoscimento della propria interdipendenza con gli altri e una consapevolezza delle proprie responsabilità nei confronti della società e dell'ambiente. Il sentirsi parte di una comunità, ha sottolineato, non è un mero dato di fatto, ma una scelta consapevole che ci lega gli uni agli altri in un destino comune.Anche se siamo tutti diversi, apparteniamo tutti a una Slovenia che possiamo chiamare con orgoglio e amore la nostra” ha detto la Presidente. Con gli occhi rivolti a un 2025 che sta per arrivare, a 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale che ha segnato in modo indelebile l'umanità, Pirc Musar ha espresso un profondo desiderio di pace e vita. Un desiderio ancor più forte alla luce delle innumerevoli vite che ancora oggi, purtroppo, vengono spezzate da conflitti, un monito a non ripetere gli errori del passato. Ha più volte rimarcato il ruolo cruciale dei valori nella costruzione di un futuro migliore e prospero: questi, come fili preziosi, si intrecciano tra loro per formare un insieme armonico. E sono proprio questi principi che ci guidano, ha continuato Pirc Musar che ci rendono una comunità coesa e progressista, incarnati da figure emblematiche come l’operatrice umanitaria Anita Ogulin, recentemente scomparsa, la quale ha dedicato la propria vita al servizio degli altri. Ciò ci invita a riflettere sul senso profondo dell'impegno civile e a promuovere quei valori che sono in grado di trasformare la collettività. La costruzione di una comunità forte e coesa, ha concluso la Presidente, passa attraverso la coltivazione di questi preziosi tesori.