Le decisioni della Banca centrale europea, che ha nuovamente abbassato i tassi d'interesse dell'euro, continueranno a garantire un orientamento adeguato della politica monetaria, con l'obiettivo di raggiungere tempestivamente il ritorno dell'inflazione ai livelli previsti, attorno al due percento. Lo afferma il governatore della Banca di Slovenia, Boštjan Vasle. Allo stesso tempo sottolinea che ulteriori passi dipenderanno dalla situazione sui mercati economico-finanziari. Secondo Vasle restano ancora ulteriori passi da compiere; l'inflazione va tenuta sotto controllo, le misure fin qui adottate non vanno messe da parte, in quanto c’è il rischio di ricadute, soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche. Ciò significa che non esiste alcun percorso predeterminato in materia di tassi di interesse, la BCE decide volta per volta, ad ogni singola riunione, come agire per mantenere stabilità. Al momento gli indicatori dell'attività economica sono leggermente più deboli del previsto, a settembre sono arrivati segnali di contrazione nell'Eurozona, per la prima volta da febbraio, riflettendo il perdurare di una attività in calo nel settore manifatturiero e di una crescita più lenta nel settore terziario. Sul mercato del lavoro si registra un rallentamento della domanda di manodopera, la disoccupazione resta comunque ai minimi storici, rileva ancora il governatore della Banca di Slovenia. Allo stesso tempo, come detto, l'inflazione nell'Eurozona continua a diminuire; a settembre è ulteriormente scesa di 0,5 punti percentuali all'1,7 percento, grazie soprattutto al calo dei prezzi dei prodotti energetici. L'inflazione di base è stata del 2,7 percento, in quanto non tiene conto dei beni più volatili, come alimentari ed energia.
Delio Dessardo