Foto: MMC RTV SLO
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Al centro della vertenza soprattutto l’autonomia giornalistica e l’influsso diretto della politica sui programmi. I sindacati chiedono la testa del direttore di RTV Slovenia, Andrej Grah Whatmough e dei suoi più stretti collaborartori. Il braccio di ferro continua anche sulla programmazione, che per i sindacati avrebbe dovuto rimanere inalterata, ma intanto dal primo canale televisivo è stata cancellata la trasmissione “Tednik” che aveva in programma una serie di servizi sullo sciopero, mentre anche i telegiornali dovrebbero andare in onda in forma ridotta.

Mateja Brežan, del comitato di sciopero spiega così le ragioni dell'agitazione “Nel corso delle trattative alcune questioni sono state risolte e altre no. L'accordo non è stato raggiunto su punti chiave della vertenza. Non rinunceremo a chiedere autonomia per i giornalisti e per le redazioni, visto che questo è un diritto fondamentale per poter svolgere la nostra professione, per dare un senso al servizio pubblico e per poter affermare la libertà di parola. Senza autonomia l'opinione pubblica non può essere informata in toto, senza autonomia nelle redazioni è messo in forse il diritto all'informazione".
"Il direttore generale non ha preso in considerazione la nostra richiesta di esaminare la responsabilità della caporedattrice responsabile del programma informativo di TV Slovenia per i danni da lei arrecati al programma. Lo sciopero, nonostante la trattativa non è stato interrotto e prosegue oggi tra le 14 e le 23. Dalle ore 19 e alle 21, in Piazza della Repubblica a Lubiana, è prevista una manifestazione a sostegno del servizio pubblico. I programmi non saranno ridotti. Chiediamo alla dirigenza di smetterla di esercitare pressioni sui dipendenti e di rispettare le leggi in vigore in Slovenia”.

La ministra della cultura Asta Vrečko si è detta preoccupata per i propositi della dirigenza della RTV di sopprimere alcuni uffici di corrispondenza all’estero. La Vrečko ha ribadito di appoggiare lo sciopero ed ha promesso che si metteranno in campo tutti gli sforzi necessari per arrivare ad una modifica legislativa che dia più peso alla società civile ed ai dipendenti all'interno del servizio pubblico.

Stefano Lusa