Foto: TV Slovenia/Fermo immagine
Foto: TV Slovenia/Fermo immagine

"Partecipando allo scambio di prigionieri tra Russia e Occidente, la Slovenia ha svolto un ruolo storico, riuscendo a mettere a segno un colpo magistrale". Lo ha sottolineato il premier Robert Golob, aggiungendo che la Slovenia ha avuto successo nel far intrecciare legami tra Mosca e Washington in una storia con esito positivo. "Fin dal primo giorno ho creduto che l'intera vicenda poteva concludersi con un successo". Golob ha detto di aver parlato con Biden giovedì, il giorno stesso dello scambio dei detenuti. Il capo della Casa Bianca ha ringraziato il premier e la Slovenia per il contributo chiave al salvataggio di persone innocenti. La Slovenia, così Golob, ha confermato di essere in grado di mostrare, sulla scena internazionale, una forza ben superiore alla sua dimensione geografica..

Foto: TV Slovenija/zajem zaslona
Foto: TV Slovenija/zajem zaslona

Il segretario di stato nell'ufficio del premier, Vojko Volk, ha detto dal canto suo che contribuendo allo scambio di prigionieri, la Slovenia si è guadagnata il rispetto e la fiducia dei servizi di intelligence degli altri paesi, aprendo ulteriormente la strada ad una ancora più stretta collaborazione contro tutto quanto minacci la sicurezza e la stabilità dell'Europa. Ha ricordato che subito dopo l'arresto in Slovenia delle due spie russe, nel dicembre 2022, il premier si era adoperato per un loro scambio. Per circa un anno sono andati avanti contatti nella massima segretezza con la controparte russa; lo scorso febbraio, a margine della conferenza di Bonn sulla sicurezza, in occasione dell'incontro di Golob con la vicepresidente statunitense Kamala Harris, era stato giudicato maturo il progetto di uno scambio di prigionieri tra Russia e Occidente. La Slovenia, lo ricordiamo, ha consegnato alla Russia due spie, condannate mercoledì da un tribunale di Lubiana. Si tratta di una coppia, che si era stabilita con i figli a Lubiana, con nomi falsi e presentando un passaporto argentino. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, spiavano l'ufficio sloveno dell'Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, situato non lontano dalla loro abitazione. La Slovenia era una base per viaggi in Italia, Croazia e altri paesi europei, dove incontravano altri agenti segreti al servizio di Mosca.

Delio Dessardo